Ascoltate, genti!
Accorrete! Avvicinatevi!
Questo weekend è avvenuto un miracolo: la vostra regal assaggiatrice, che sempre si è professata una totale incapace ai fornelli, che costantemente ha giurato di avere tante competenze in cucina come quelle di un fungo porcino, che quando prepara un qualche piatto deve avvisare pompieri, forestale e la buon gusto, ha ideato e ottenuto con successo una delizia, e mica qualcosa di semplice e immediato.
Parliamo infatti di praline di cioccolato, piccoli scrigni di bontà che tutti al primo boccone fanno sospirar!
Era dal lontano ’92 che qui non ci so metteva seriamente alla prova (no, dai, sto esagerando), e soprattutto con qualcosa di così particolare.
La sottoscritta è stata invitata da Attimi di Gusto presso il proprio laboratorio a Trezzano sul Naviglio proprio per cimentarsi nella creazione di tali dolcetti: alle partecipanti è stato inviato un kit di tre tipi di cioccolate tra cui scegliere quella più vicina ai propri gusti insieme alla richiesta di scegliere un ingrediente portante, caratterizzante.
Ritrovateci al negozio di via Correnti siamo state condotte al laboratorio con un pulmino, in pieno stile “gita di food blogger“; per l’appunto la sottoscritta era un caso a parte, dato che non c’ha le skill equiparabili a quelle delle altre partecipanti, ma si è lanciata e cimentata.
Arrivate al laboratorio siamo state accolte da Rizzi Wonka (in perfetta tenuta da Willy Wonka, con tanto di tuba) e ci sono stati consegnati i vestiti da indossare per “operare”: con camicia, cuffia e copri scarpe Dottor House sarebbe stato fiero di noi.
Poi è iniziato il lavoro: una a una abbiamo discusso la ricetta della nostra pralina con Rizzi, per capire quale sarebbe dovuto essere l’effetto finale e bilanciare le aspettative con la concretezza.
Io non amo tanto i dolci, l’avrò ripetuto mille volte, quindi non mi interessava creare una pralina tradizionale.
Adoro appunto il salato, e quando trovo qualche specialità classicamente dolce in chiave sapida mi esalto e commuovo; quindi, perché non puntare direttamente sui miei gusti e elaborare una pralina adatta?
Così è nata “Contrasto“, fatta da:
– cioccolato fondente;
– dulce de Leche;
– sale di Maldon;
– nocciole tritate.
Molto sale di Maldon, per la precisione, sia nell’impasto sia in superficie, per un effetto deciso e gustoso che creasse sorpresa e solleticasse il palato in duplice senso.
Volevo inoltre croccantezza, quindi le praline tonde sono state passate nella granella di nocciole.
Quindi, aiutata dalla pazientissima Emanuela, ho mescolato il cioccolato fondente già fuso ai dulce de Leche con una paletta di silicone e ho aggiunto sale a pizzichi, fino a ottenere la sapidità desiderata.
E… Vabbè, suvvia, non voglio tediarvi con la descrizione completa della ricetta: il risultato è stato una teglia di praline tondeggianti avvolte dalle nocciole tritate.
Voglio dire: non ho dato fuoco a niente, non mi sono mozzata un dito, non ho ribaltato ciotole o terrine, non ho fatto esplodere i forni e soprattutto non ho bruciato gli ingredienti. Per i miei standard non è mica poco!
Tra le nove praline realizzate ne sono state scelte tre che potete trovare nei negozi Attimi di Gusto di Milano. No, tra queste la mia non c’è, ma non c’era mica dubbio: all’evento hanno partecipato delle vere maestre di cucina, quindi non c’avevo speranze.
Fatto sta che avere dimostrazioni di apprezzamento da parte di alcune partecipanti e dei colleghi (a cui ho portato il sacchetto di praline il Lunedì) mi rincuora.
Dopotutto, se Julia Child ha imparato a cucinare ormai quarantenne, anch’io c’ho speranze. Che quest0 sia il primo passo?
p.s. Un doveroso grazie a Raffaella, Rizzi Wonka, Emanuela e a tutte le persone che ho rivisto o conosciuto!
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