Mentalmente passo in rassegna i piatti gustati nelle scorse settimane in quel dell’America, cercando di decidere con qual sapore incominciare quella che con ogni certezza diventerà una lunga rassegna di resoconti e consigli.
Più ci penso più so di non poter scegliere altro che uno dei cibi simbolo di New York, su cui molto disserterei.
Ladies, gentlemen and eaters tutti, il regale 2012 inizia con gli hot dog!
Che poi, voglio dire: che delusione, da un certo punto di vista!
Quando quattro anni fa sono stata sull’altra costa ero rimasta impressionata dalle porzioni gigantesche di ristoranti & co., quantità che riuscivano a calmare il mio appetito anormale. Vuoi perché in America sono in corso (giuste) campagne di sensibilizzazione sull’argomento “nutrizione” che hanno visto la nascita di provvedimenti legge, ora si mangia pressoché quanto nella vecchia Europa.
Io mi aspettavo di trovare degli hot dog… diversi. Insomma, non c’è molta differenza tra questi e quelli del supermercato, cotti e racchiusi nel bun, il pane classicamente utilizzato.
Dopo i primi tentativi non entusiasmanti avevo lasciato perdere, rifugiandomi nei baracchini solo in caso di emergenza (non mangiate in quelli di Battery Park: dei furti), poi…
… Poi un bel giorno sono entrata nel Chelsea Market, lasciando la ragione ad aspettarmi fedelmente fuori perché tanto l’avrei persa comunque.
Il paradiso in terra.
E lì, mentre addentavo un sandwich di Amy’s Bread (di cui vi parlerò) il mio sguardo è giunto fino alla vetrina di fronte, dove una ragazza stava cospargendo un pasciuto hot dog di chili bollente.
C’avevo gli occhietti a cuore mentre varcavo la soglia di Dickson’s, passetto dopo passetto, alla ricerca di un menù. E voilà, eccolo!
Con mio medio stupore non ci capivo assolutamente nulla, erano descritti ingredienti a me ignoti, ma il concetto era chiaro: hot dog con qualcosa di assolutamente buono.
La mia scelta è caduta su quello con kimchi e Kewpie mayo. Ditemi voi se, detta così, capireste di cosa si tratta. Ah! quanto riesco a esser temeraria in queste situazioni!
Insomma, era l’hot dog come si deve, come me l’immaginavo, saporito dalla carne al pane, privo di quel sentore di plastica, ripieno di maionese di marca Kewpie (ho ovviamente fatto le mie ricerche) e imbottito di kimchi, ovvero verdure fermentate dal sapore decisamente spiccato (un piatto coreano; per farvelo immaginare meglio potrei definirlo “i crauti de no’artri”). Era leggermente piccante e assai speziato, tosto come richiesto, assai soddisfacente.
Se era buono? Eccome! Le persone presenti dicono che me ne sia andata per il mercato saltellando allegra e felice.
Se siete o andrete da quelle parti io un salto ce lo farei.
So benissimo che molto dissentiranno e diranno “No, il più buono è un altro!“, e io li aspetto, questi pareri, li aspetto curiosa e pronta a segnarli per futuri viaggi (perchè ce ne saranno, assolutamente)!
Dove
Dickson’s Farmstand Meats
Chelsea Market
75 Ninth Avenue
New York, NY
[…] Primo piatto: la pancetta. È stata portata una piastra piatta e, una volta calda, il cameriere ha adagiato una a una le fettine di pancetta, al grido di “Che nota è?” per indicare il giusto grado di sfrigolatura. Frrr! Pancettina croccante e gustosa girata e pronta, da afferrare con le bacchette di metallo (!), avvolgere in una foglia di insalata precedentemente cosparsa di una delle loro salse piccanti e gustare come un involtino. Il gusto freschissimo della verdura ha stemperato perfettamente la pesantezza della pancetta, e il piccante ne ha alleggerito la parte grassa. Una combinazione veramente riuscita, da alternare a pezzetti di kimchi (di cui avevo già parlato qui, in un contesto molto diverso). […]