“Fritto”.
Una parola che in me suscita una salivazione potente come le cascate del Niagara.
Solo il pronunciarla fa ingrassare di un chilo e mezzo, e concretizzarla ne aggiunge altri due.
Quanta soddisfazione malsana in così poche lettere, irresistibile come solo le vere tentazioni.
Trovandomi a Washington alle tre di pomeriggio e non avendo ancora pranzato mi sono diretta all’Eastern Market, altro suggerimento di quella santa guida che è Giulia, che si trova in un’area residenziale di casette colorate e buon vicinato totalmente diversa rispetto a quella dei musei.
Qui mi sono lanciata verso il bancone dove la maggior parte delle pietanze viene lanciata nell’olio, e per non farmi mancare proprio niente ho preso il piatto combo – pesce bianco, granchio, crab cake, patate e pomodori verdi. Il tutto impanato e fritto, ovviamente.
Leggerezza scansati, che di fronte a bocconi croccanti, friabili e gustosi non hai molte speranze.
In tutto questo avrete intuito che la crab cake è un tortino di polpa di granchio (fritto, ma va?!) molto apprezzato e ritenuto specialità dell’intero mercato. Sinceramente questa considerazione mi pare esagerata: ho ben più amato il granchio intero e i pomodori verdi, tagliati a fettine e ancora freschi all’interno, nonché le patate cotte sul momento e inondate delle loro salse homemade.
Un piatto che prevede un abbiocco devastante e sei chilometri a piedi per lo smaltimento. Per questo, lo Smithsonian vi aspetta (oppure tornate a piedi verso il centro).
Se poi consideriamo la bellezza del mercato, con tutti i mattoncini rossi all’esterno e il lungo corridoio interno verso cui si affacciano le botteghe, la visita è ancor più meritevole.
Dove
Eastern Market
225 7th St SE
Washington DC
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