Vi ho mai raccontato di quando io e la mia amica Betta siamo state abbandonate nel mezzo della campagna di una provincia belga al freddo e sotto la pioggia dai genitori della nostra corrispondente, che ci avrebbe poi raggiunte a questa presunta “Festa dei giovani” qualche ora più tardi, che avevamo 16 anni, eravamo senza cellulari e io ho pensato che saremmo morte investite dalle auto che ci sfrecciavano accanto, su strade buie, mentre camminavamo verso i tamarri UNZ UNZ del sopracitato eventone? La coppia di simpaticoni aveva vagamente sbagliato posto, scaricandoci presso un bar di vecchi ubriachi, e mica si è mai scusata!
Ecco, con queste premesse potreste pensare che io il Belgio lo detesti, e invece no! Certo, se vedo un paesaggio composto da campi, mucche e nebbiolina mi vengono dei brivido alti così, ma suppongo di aver perdonato la famigliola belga (maledetti!) e tutto il resto della popolazione, e quest’estate ci sono tornata in occasione del Pukkelpop.
Sbarcati in quel di Bruxelles abbiamo avuto qualche ora per fare un giro e rivedere i luoghi più celebri. Oltretutto non avevo mai ammirato la Grand Place addobbata di fiori, quindi è stato un gran colpo di fortuna: colorata, piena di turisti scatenati con le loro macchine fotografiche e vivace, il centro della città è tutto sommato raccolto e permette di essere visitato con tranquillità.
… Finché non vi fate la domanda fatidica: dove mangiare a Bruxelles?
Eh. Vi ritroverete a fare lo slalom tra posti smaccatamente turistici e altri che fanno finta di essere autentici, ma la verità è che un ristorante belga puro è difficile da scovare.
La soluzione? Lasciatevi guidate da Foursquare, come ho fatto io! I miei unici ricordi mangerecci erano infatti inerenti a cioccolato e gauffre, ma dove mangiare uno dei loro piatti forti, moules et frites (cozze e patatine fritte)? Ecco, il social network ci ha salvati e ha diretti da Chez Léon, turistico sì ma a un livello ancora accettabile: basta dire che mentre alla sinistra sedevano due giapponesi e alla destra una signora che sembrava essere di casa.
Comunque, Chez Léon offre un menù ricco e variegato, ma per quanto riguarda il piatto sopracitato offre una proposta vantaggiosissima e con un ottimo rapporto qualità-prezzo, che non può lasciare indifferenti: cozze, patatine e birra a € 14.60. E’ la “Formule Léon“! Ha molti coperti e il ricambio dei clienti è veloce, quindi nel caso attendete qualche minuto.
Il mezzo chilo di cozze, servito nella casseruola, era saporito, con un’ovvia ma non eccessiva presenza di burro, poi sedano e cipolle a fettine che galleggiavano nel delizioso intingolo e arricchivano i molluschi, di per sé carnosi e teneri. Le patatine belghe sono un po’ diverse da quelle che si trovano qui, e molto apprezzabili: sono nettamente più spesse e restano leggermente croccanti all’esterno e molto morbide all’interno, tanto che ne vorresti mangiare a volontà (cosa che è possibile, visto che puoi chiederne finché vuoi).
E la birra. Ah! E’ stato il primo assaggio di birra belga, una blanche che meritava assai e ci ha rinfrancati dal viaggio e dalla sveglia all’alba.
Insomma, per tornare alla prefazione, il Belgio si sta facendo perdonare per le disavventure varie ed eventuali.
Proviamo a continuare così.
Dove
Chez Léon
rue des Bouchers 18
Bruxelles
Diana says
Grandissima!!! pensa che alla tenera età di 3 anni me ne sbaffavo una pentola intera!!!
Antonino Abrami says
Da anni viaggio in Europa e in altri continenti, ma mai, in nessun ristorante, ho assaggiato le prelibatezze che ho gustato a Bruxelles, da Chez Leon!
Antonino Abrami
http://www.iaes.info court4planet.eu