La piadina della Baia (Pesaro)

E mentre sui social e sui blog spadroneggia un contest a squadre basato su panini con una crema di formaggio spalmabile che – come ho affermato qui – mi renderebbe appetibile anche una panchina (ma perchè no, una grondaia), io voglio parlarvi di una delizia per cui provo immensa nostalgia.

Come forse qualcuno saprà, ho vissuto a Pesaro per tre anni per studiare presso la facoltà di Comunicazione Pubblicitaria (Università di Urbino) (p.s. sì, quella sulla homepage del sito sono io, il che mi fa un po’ impressione).
In questa città marittima ho fatto diverse interessantissime scoperte di cui ancora non ho parlato, e che non si possono proprio ignorare.

Iniziamo dalla piadina romagnola.
Sì, Pesaro è già nelle Marche ma l’influenza della regione attigua è fortissima.
Ci sono tanti posticini in cui assaggiare una piadina da svenire, ma quello che vi suggerisco è in Baia. Si tratta di un baracchino a cui non dareste un centesimo, ma che vi sorprenderà.

Avvicinatevi e ordinate quanto segue: “una piadina salsiccia, mozzarella, verdure grigliate e maionese“.

No! Non dovete avere la nausea! Fermi! Non chiudete codesta paginetta, lasciatemi approfondire.

La piadina conterrà:
una salsiccia intera tagliata a metà e rosolata su una piastra incandescente;
Peperoni, zucchine e melanzane più o meno intere, cotte (presumo direttamente nell’olio) e fatte grigliare;
– fette alte un dito di mozzarella grondante latte;
una badilata di maionese per non farsi mancare proprio niente.

E se non avete mai assaggiato una piadina tirata a mano in quel della Romagna non potere dire di avere mangiato una vera piadina! Questo frisbee della felicità verrà adagiato e premuto contro una piastra calda per ammorbidire lo strutto contenuto nell’impasto e, contemporaneamente, rendere friabili i bordi.

Insomma, vi troverete davanti una sorta di inquietante mostro culinario da sconfiggere come se fosse il mostro finale di Super Mario.
Vi avverto che quasi certamente non starà chiusa (e come potrebbe, con tutti quegli ingredienti?!) quindi occorre una vostra mossa abile e ferma per tenere il tutto compatto: attenti al primo morso, che romperà il precario equilibrio e farà colare maionese ovunque, quindi sedetevi e premunitevi di fazzoletti in abbondanza.

Tale piadina farà da pranzo, da merenda, da cena e pure da spuntino di mezzanotte, quindi non prenotate al ristorante: l’effetto di sazietà e benessere durerà a lungo.
Quindi, correte da quelle parti.
E se invece già ci siete, sappiate che vi invidio molto.

Dove
Pesaro (più o meno ovunque)
Io vi consiglio il piadinaro alla Baia

Comments

  1. says

    Alla Baia Flaminia di Pesaro ho avuto il piacere di mangiare la piadine della Terry. Una piadina enorme, con un chilo di prosciutto cotto, un panetto di stracchino, insalata in abbondanza. Quasi non si vedeva più la piada. Buonissima!
    Avrei potuto prendere quella alla Nutella, ma non ho ceduto al barattolo intero 😐

  2. pignasmile says

    Confermo. La piada di terry, detta anche "la unta" in quanto ti unge persino l'anima, è la massima espressione del "frisbee della felicità".In tre anni a Pesaro e per modici 4 euro, mi ha svezzato. Nel caso, consiglio "caprese con salsiccia". Pesa quanto un neonato in media.
    Sono assicurate allucinazioni digestive.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *