Non solo di piadina vive il romagnolo, soggetto dai gusti in realtà molto vasti ed estimatore della cucina di un certo livello (di calorie soprattutto).
Tra le mete dei vari assalti mangerecci effettuati con gli amici ce n’è infatti una che mi sta molto a cuore, sia per i bei ricordi sia per ciò che si mangia: la mitica bruschetta.
Perché a noi quella classica con aglio, olio e un pizzico di sale l’apprezziamo, ma se abbiamo la possibilità di sceglierne una più particolare non ci tiriamo mai indietro.
Perché a noi la fetta di pane abbrustolita l’amiamo, ma se è lunga 40, 80 o 120 centimetri e ha la capacità di contenere più “gusti” va anche meglio.
Perché siamo adepti della scuola del liquore dopo il caffè e tra limoncello, bananino e liquirizia siamo felici e contenti.
Perché poi se uno dei gestori è un personaggione fatto e completo mica ci spaventiamo.
Perché se facciamo chilometri su chilometri per raggiungere una di queste bruschetterie un motivo ci sarà.
Parlo delle bruschetterie “I matti anni ’30“, che ormai è diventata una catena della Romagna, con un locale nel centro di Bologna e gli altri tra Forlì e Predappio.
Regni del carboidrato, in questi posti si può assaggiare la bruschetta come mai l’avete immaginata, con una varietà di condimenti estesissima che vanno dalla pancetta alla rucola, dal formaggio fuso al prosciutto, fino al mascarpone e alla classica Nutella.
Lo so, il menù presenta nomi abbastanza inquietanti e poco fini, quindi se non riuscite a destreggiarvi e decidervi vi elargisco un suggerimento: ordinate una bruschetta da 40 cm metà alla “PP” e metà alla “Prataiola”. Ovvero?
PP: Aglio, olio, pepe, squaquerone, olio tartufato. Nonostante tutto è leggera, fresca, il formaggio non è passato in forno, quindi si mangia che è un piacere.
Prataiola: Aglio, olio, pancetta abbrustolita, radicchio, rucola. Trabocca, e dico, trabocca di radicchio e rucola, li spargerete ovunque, vi cadranno sulla tovaglietta e sui pantaloni, quindi abbiate pietà di voi e preparatevi psicologicamente.
Penso di avervi detto più o meno tutto, ma un ultimo avvertimento non guasta: se siete particolarmente permalosi, non riuscite a stare al gioco, se una presa in giro vi irrita alquanto… non è il posto che fa per voi.
La parola d’ordine infatti è: “ballotta”. E qui solo il vero bolognese può intendere. Per il resto, c’è Google.
Lascia un commento