Come avrete capito, adoro mangiare, gustare, assaporare, sperimentare.
I miei amici mi chiamavano “la fame nel mondo” (la vecchiaia che avanza sta riducendo notevolmente il mio appetito. Quindi pensate come potevo essere fino a qualche tempo fa…) e non esitano tutt’ora nel raccontare episodi mitici di cui son stata protagonista.
Dove ci sono io c’è cibo, direbbero. E anche il contrario, ça va sans dire: dove c’è cibo, io arrivo.
Insomma, mangiare è mistico. Non parlo dell’abbuffarsi, ma dell’esperienza estatica che certi sapori possono provocare.
Avete presente la scena di Ratatouille in cui Rémy spiega al fratello cosa significhi combinare i gusti ed esaltarli, e lui vede le lucine colorate e i fuochi d’artificio? A me capita la stessa-medesima-identica-precisa cosa.
Lo scorso sabato sono tornata al Mare Nostrum, ristorante di pesce di cui vi ho parlato qualche post fa, citando la loro pizzetta di pescespada.
Quando un ristorante così specializzato riesce a sorprenderti da cima a fondo, dall’antipasto al caffè, lo apprezzi ancora di più, fa diventare memorabili le ore della cena. A mio parere, loro ci riescono benissimo: pensate di aver raggiunto l’eccellenza con – non so – le moleche (di cui vi parlerò), poi vi portano il dolce e rimanete sbalorditi!
Io ora vi parlerò del nostro signore di tutti i tortini al cioccolato d’Italia, l’apice, il supremo, qual perfezione!
Ordinatelo.
Ve lo serviranno su un piattino fondo circondato da panna liquida fresca e pezzetti di nocciola tostata.
Girate il piatto per osservarlo: è una meraviglia.
Afferrate il cucchiaino e, con gentile determinazione, rompetelo: l’interno non è liquido, non è denso, è assolutamente della giusta golosa consistenza.
All’assaggio del primo bocconcino sentirete le campane.
Nel mentre il cuore fuso scivolerà fuori e si unirà alla panna e alle nocciole. Giocate un pochino col cucchiaino… Ecco l’Alleluia di Haendel, lo sentite?
E qui potete anche applaudire con una standing ovation. Io mi limito sempre al mio famoso “sorriso-ebete-da-estasi-totale“.
Oltre all’abbinamento perfetto di sapori gustate anche l’accoppiata di sensazioni: la panna fresca, il cioccolato bollente, le nocciole croccanti.
Lasciate perdere i dolcetti Cameo! Questo è – ovviamente – un altro mondo.
Veramente squisito.
The best.
Il massimo.
Se conoscete altri tortini degni di nota, sapete a chi confidarlo: non lo dirò a nessuno, promesso.
Però battere il tortino del Mare Nostrum sarà impossibile.
p.s. Il maitre del ristorante torinese ci ha raccontato un aneddoto che voglio condividere con voi.
Una signora lo manda a chiamare. Lui giunge al tavolo e si sente dire: “Eh, però questi cannolicchi sono troppo duri!”. Lui guarda il piatto e, imbarazzatissimo, risponde “Signora, abbia pazienza, ma i gusci non si mangiano”.
Idolo.
Dove
Mare Nostrum
Via Matteo Pescatore 16
Milano
Tel.
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