E poi ci sono quei posti in cui vorresti andare da mesi ma:
– non sono nel tuo quartiere, né in quello del tuo ufficio, e non ci passi mai;
– trovare parcheggio è quasi impossibile, quindi anche se sei in zona devi rinunciare;
– ne senti parlare da mesi, vedi fotografie su Instagram, tweet esaltati, ma niente, non ti trovi mai al posto giusto nel momento giusto.
Sapete cosa c’è da fare in questi casi?
Affidarsi al destino, al caso, al karma, non pensarci, e l’impresa accadrà spontaneamente.
Tipo che vai a un evento a tema beauty nei paraggi, proponi di proseguire con una cena e ti si accende la lampadina: “Ham Holy Burger!“.
Controlli velocemente se è aperto, chiami e prenoti per un numero casuale che poi si rivelerà perfetto e ti presenti carica di aspettative: dopotutto hai in corso The Royal Challenge, la ricerca del miglior hamburger milanese, e quello ti manca.
Ham Holy Burger è conosciuto per una peculiarità assai geek (… ma quante volte uso la parola “assai” nei miei post? Dovrei fare una conta): si ordina tramite l’iPad a disposizione di ogni tavolata.
Ebbene sì: si scorre la lista, si personalizza l’hamburger, si sceglie il contorno o l’antipastino, il beverage, e si inoltra alle cucine. Facile, divertente, a una nerd come la sottoscritta non può non piacere.
Dopo un minuto spaccato arrivano le bevande, e mentre attendiamo il cibo scorriamo le fotografie scattate con l’iPad/menù dai precedenti commensali, utilizzando tutti gli effetti di PhotoBooth, immagini magari dimenticate ma che fanno sorridere se non ridere.
Il mio ordine arriva: ho personalizzato un Holyburger togliendo cipolla e cetrioli ma aggiungendo cheddar e bacon – perché sono sempre all’insegna della massima leggerezza – e optando per la carne a media cottura. Di per sé comprende anche pomodori e salsa holy, quindi, insomma, è una bomba.
Devo ammettere che il pane non mi ha fatto impazzire: si è leggermente seccato mentre lo gustavo, e non mi sembrava niente di speciale.
Venendo alla carne – 18o gr di razza piemontese, presidio Slow Food – sarebbe da definire succosa, forse un po’ troppo cotta e tritata fin troppo finemente (come ho già detto, io la preferisco grossolana), ma al gusto è indubbiamente piacevole.
Una piccola nota di personale demerito purtroppo va al bacon: per i miei gusti dovrebbe essere croccante, mentre qui è cotto appena e infilato dentro, arrotolato, non molto saporito e dalla consistenza che non aggiunge niente.
Come porzione, come si può vedere dalla foto, è giusto, soddisfacente per il mio appetito, e diciamo che le patatine a sfoglia come contorno risultano un ottimo compendio.
Il giudizio complessivo? Sicuramente positivo (le materie prime sono di qualità, la possibilità di personalizzazione è massima, il gusto complessivo è gradevole), ma sarà il miglior hamburger milanese?
L’iPad/menù, il locale carino (ma sempre molto affollato, dicono), la velocità del servizio sono altri punti di merito.
Sarà da riprovare.
Voi cosa ne pensate?
Dove
Ham Holy Burger
Via Palermo 15
Milano
Tel. 02 875510
Fulvio Cavicchi says
Penso che avresti dovuto lasciare la cipolla, che ci sta sempre bene. E che è questa salsa holy?
La porzione non mi pare proprio giusta giusta… am per un po' piccina! Forse conveniva gli mettessi vicino un qualche oggetto per far capire la proporzione 😉
Sybelle says
Sulla salsa holy ti rispondo come ho fatto anche di persona: bel-mistero.