Per Capodanno sono stata nel mio rifugio preferito, Torino: se mi seguite su Twitter e/o Instagram lo saprete bene, visto che ho colto l’occasione per girare tra vie già conosciute ed esplorarne di nuove.
L’essere insieme ai miei amici storici ha prodotto un effetto, fatto che si verifica ogni volta che ci raduniamo: il nostro appetito cresce esponenzialmente. Persino Einstein avrebbe scritto una formula per confutarlo, se ci avesse conosciuto.
Così una sera una mia amica – Daniela, Nostra Signora dei Peperoni – ha proposto di andare a mangiare in uno di quei rari ristoranti cinesi autentici d’Italia – la Grande Muraglia – invocando una loro specialità: i ravioli brasati.
Io, seduta alla sua destra, mi sono voltata a rallentatore nella sua direzione, spalancando gli occhi, con i tratti del viso che si distendevano e illuminavano come solo davanti a un’apparizione magica, mi sono alzata e gridando un “YEEES, PLEEEASE” l’ho abbracciata.
Un entusiasmo più che giustificato, dato che io quei raviolini già lo avevo assaggiati e ne ero stata conquistata.
Diete detox tra una festa e l’altra, per me siete un mistero.
E fu così che io e quelle teste coronate dei miei amici siamo andati al ristorante, abbiamo preso possesso di un tavolo e abbiamo ordinato sei porzioni di ravioli brasati. Sei. Giusto per stare sul sicuro.
L’attesa era fremente: chi di noi li aveva già assaggiati non aveva fatto altro che decantarli agli altri, descriverli con tutte le parole più auliche esistenti, sussurrarne i pregi.
La cameriera porta infine questa grande pirofila ricolma di ravioli ripieni di carne macinata e brasati, posandola sul piano girevole al centro del nostro tavolo tondo.
Noi ci guardiamo con occhi di sfida, allungando la mano per far ruotare i raviolini nella nostra direzione il prima possibile.
Infine mi servo, e ne rifaccio la conoscenza.
La particolarità di questi ravioli fatti a mano sta appunto nell’essere cotti prima al vapore poi passati in padella dove vengono brasati: i bordini si abbrustoliscono, sono croccanti al punto giusto e acquisiscono maggior sapore.
Questi ravioli sono inoltre più piccoli del solito e assai leggeri, quindi si rischia di mangiarne uno dopo l’altro che manco fossero ciliegie, senza accorgersene, intingendoli in una salsa di soia acetata.
Se volete provare questi ravioli e altre specialità della vera cucina cinese, la Grande Muraglia di Torino è ottimale: l’ambiente è davvero simile a quello di tanti altri ristoranti del genere, ma la cucina è un passo avanti. Oltretutto è frequentato proprio da molti cinesi, che ordinano i loro veri piatti tradizionali.
Infine, il prezzo è davvero più che conveniente.
Cosa volete di più?!
Dove
La Grande Muraglia
Corso Emilia 2
Torino
Tel. 011 5539420
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