C’era una volta,
– e a dirla tutta, c’è ancora – una temakeria brasiliana sui Navigli milanesi.
Tale posto, aperto da un paio di mesi, aveva attirato l’attenzione della regal assaggiatrice, che si domandava come mai una specialità molto giapponese come il temaki venisse venduta in chiave sudamericana, e cosa questo comportasse.
Per i non esperti, dicasi temaki un cono di alga ripieno di riso bianco e diversi accompagnamenti, dal salmone al tonno, dal gambero al tobiko, dall’avocado alla maionese, dai passamontagna alle infradito (no, ok, questi no), innaffiati a piacimento con la salsa di soia e decorati con un pizzico di sesamo; si tratta di quel piatto che devi mangiare non appena te lo servono, altrimenti l’alga si ammorbidisce e puoi dire “sayonara” alla croccantezza.
Dall’esterno di Temakinho può mettere curiosità ma anche soggezione, perché se hanno addirittura aperto un ristorante tematico deve per forza sfuggire qualcosa, sì, si pensa di essere all’oscuro di qualcosa quando no, no, la realtà è che il temaki è buono perché semplice, essenziale, le sorprese stanno negli ingredienti particolari usati.
Quindi accedete in quel ambiente tutto bianco, sentite la musica carioca e accomodatevi sugli sgabelli o ai tavoli, e rilassatevi.
Prendete qualche minuto per studiare il menù, ma se vi sentite impreparati vi consegno un consiglio.
Ordinate il temaki con salmone tritato, philadelphia e la sempre costante erba cipollina (presente ovunque, per motivi a me poco chiari).
Potete scegliere la dimensione del cono, e questo dipende dal vostro appetito: il medio è ottimo per uno spuntino, per quel che mi riguarda, o per un pasto molto leggero.
Su un piattino Seletti avrete quindi il temaki, adagiato su una foglia e con il gari rosa fosforescente accanto. Solo a vederlo sapete già che è promettente: mentre solitamente i condimenti vengono inseriti a fettine, questa volta vi troverete il cono sormontato da una generosa dose di salmone tritato misto a Philadelphia, mescolato con una manciata di uova di pesce che – più che dare gusto – scoppiettano sotto ai denti, conferendo ai morsi un’esperienza sensoriale (insieme appunto all’alga nori).
Il gusto è delicato ma al tempo stesso avvolgente, fresco, genuino. Si sente che il pesce è fresco, e se avete dubbi vi basta guardare oltre il bancone dove il cuoco ne sfiletta uno, come se fosse semplicissimo.
Si candida a diventare il posto ideale per quando avete voglia di cucina giapponese ma non del solito sushi, per quando cercate un comfort food che non vi unga fino ai talloni, che vi soddisfi ma non vi appesantisca, che vi ristori e metta di buonumore (e su questo ultimo punto, vi assicuro che la musica brasiliana fa molto).
E se non amate i temaki, come fare? Ci sono altre proposte, molto esotiche e originali, con cui solleticare le vostre papille.
p.s. adorabili le “easy” bacchette che vedete nella fotografia, da montare e utilizzare come pinze!
Dove
Temakinho
Ripa di Porta Ticinese 37
Milano
Aperto dal Martedì alla Domenica, dalle 12:00 alle 15:00 e dalle 19:00 alle 24:00
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