Noi reali mangiatori siamo un po’ snob, ovviamente: pronti a immergerci fino ai gomiti in salse e intingoli ma anche a storcere il naso nei confronti di coloro che non sanno mangiare o che non amano sperimentare sul regal desco.
Quindi mi rivolgo a tutti coloro che, sapendo del mio viaggio a Budapest, c’hanno tenuto ad avvisarmi dell’immangiabilità della cucina locale e chiedo a gran voce: si può mai sapere dove siete stati? Nei posti col menù fotografato e appeso alla porta? Nelle trappolone da turisti?
Io ho ricevuto gran soddisfazione e son pronta a condividerla con voi per sfatare questo presunto mito in nome del bene del palato!
Due doverose premesse: prenotate e non temete i prezzi, molto convenienti.
Gerbeaud
Non c’è pasticceria più regale in città. Classica meta per assaggiare i dolci tipici ungheresi (torte a mille strati dai nomi impronunciabili), ha un bel assortimento di cioccolata, macaron e sandwich serviti con eleganza e savoir-faire. Tirate fuori la nobiltà che c’è in voi e varcate la soglia.
Fruccola
Bisogno di qualcosa di estremamente sano dopo aver fatto la maratona del salame ungherese? Vi capisco e consiglio questo locale con i suoi succhi, centrifughe, insalate, omelette. Perfetto per la colazione, ha anche proposte gluten free (ma evitate i pancake di cocco se non volete sentire la glicemia ballar la samba).
Borkonyha
Pranzare in un ristorante con una stella Michelin spendendo 25 euro è possibile, è già questo rende il Borkonyha imperdibile. Aggiungete un ambiente curato e accogliente, un servizio simpatico e solerte, un menù interessante, molti piatti del giorno e un’ampia carta dei vini: insomma, andate subito.
Cosa ho assaggiato? Potrei parlarvi della guancia di cinghiale stufata con cavoletti, della mangalica (tipico maiale lanoso ungherese) con crema di patate dolci, della vellutata di aglio e gamberi o delle spare ribs glassate ma preferisco dire che era tutto delizioso.
Kispiac Bizstrot
Ristorante piccino picciò con cucina a vista e gestori simpatici, si distingue per la maestosità della cucina, un tripudio di Ungheria e carni. Assaggiate la spalla di agnello su lenticchie, la zuppa di patate, salame e panna acida, la pancia di maiale croccantissima, la terrina di foie gras col panbrioche della vita e terminate con un bicchiere di Unicum, distillato prodotto nel centro città che vi farà tornare alla vita.
Fulemule
La storia di Budapest si intreccia a quella del popolo ebraico, tormentato e tutt’oggi preso di mira dai fronti più estremisti al governo. Conoscere la loro cultura significa assaggiare la loro cucina. Il Fulemule vi donerà gioia fatta hummus, vellutate, cosce di oca arrosto con lakses, homemade pickles, gulasch.
Karavan
Aperto da pochi anni nei pressi del Szimpla, mescola classici street food truck di hamburger e nachos ad altri con specialità ungheresi come le costine di mangalica rosolate sul momento e avvolte in una salsa chili all’albicocca. Da leccarsi dita, mani, gomiti.
Mercato centrale
Oca, mangalica, paprika: tre capisaldi della cucina ungherese. Il mercato le raccoglie e propone in decine di varianti insieme ai banchi di frutta, verdura, formaggi e pesce. Inoltratevi nei banchi più lontani, quelli che celano i prodotti più preziosi, e accaparratevi dei salami (il souvenir del goloso).
Spezie
La paprika è una tipica spezia ungherese quindi proveranno a vendervela ovunque in orribili confezioni per turisti. Per questo dovete rifornirvene da Azsia, il negozietto etnico di fianco al mercato: ne troverete di ogni tipo. So già che non resisterete alle decine di spezie perfettamente disposte sulle scansie, anche perché alcune sono introvabili. Approfittatene.
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