In un mondo cresciuto a base di ordini da quindici portate e “sazietà, questa sconosciuta” (il mio, ça va sans dire), il ristorante cinese è sempre stato un’oasi di piacere e dissolutezza.
C’è stato un tempo in cui ogni giovedì ci andavo dopo scuola lanciandomi tra ravioli al vapore e spaghetti di soia saltati con carne e verdure, chiacchierando e sfogando adolescenziali pensieri a sciabolate di bacchette. E le cene nei tavoli rotondi col ripiano rotante al centro? Sospiro dalla nostalgia.
Poi si cresce, ed ecco che anche i gusti evolvono e le offerte si moltiplicano. Il proliferare di ristoranti asiatici di fascia medio-alta fa parte di questo cambiamento, che porta a una riconsiderazione del numero di cibi da assaggiare e alla consapevolezza di ottenere una qualità più alta.
Del Dou me ne aveva parlato Virginia (ciao Virgi!), consigliandomelo e indicandomi la portata da provare assolutamente: il toast di gamberi.
Io e i miei commensali (ciao Anna Maria e Pigna!) li abbiamo accompagnati da ravioli di mare, pad thai, salmone scottato e altre delizie, optando per un cocktail della lunga e sofisticata lista.
Ora, io non so voi come siate abituati, ma per me il toast di gamberi era sempre stato un piatto che nel crostaceo aveva solo l’aroma.
La mia sorpresa è stata estrema nel vedere apparire dei veri gamberi, con la coda e tutto, in cima a delle cialde croccantissime. Li ho guardati e rimirati a lungo, incantata da tanta ostentazione e contando i semi di sesamo.
Presentazione incantevole, sapore perfetto: chi dice che il cibo cinese è unto si ricrederà.
Si pizzicano per la coda e intingono appena nella salsa agrodolce per non sopraffarli, poi se ne assapora la consistenza compatta ma cedevole, e si prosegue nell’invasione dei gusti del mare.
Io lo dico: i quattro che sono nel piatto non sono sufficienti, ma forse nemmeno quaranta basterebbero per averne abbastanza.
Gli altri piatti sono eseguiti bene e altrettanto piacevolmente presentati, con cura per i dettagli e porzioni buone.
L’ambiente? Rilassante, curato e carino, dall’arredamento essenziale e le luci soffuse.
Una preziosa scoperta.
Dove
Dou
piazza Piazza Napoli 25
Milano
Tel. 02 49636318
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