Ammettiamolo: non siamo un po’ stanchi di tutto questo sushi?
Come se rappresentasse l’interezza della cucina giapponese!
Come se non si mangiasse altro!
Non molti invece sanno che si tratta più di un piatto festivo, che richiede uno specifico rituale.
Le specialità giapponesi sono invece così tante e particolari che ce ne sarebbe da raccontare (e da mangiare).
Tipo gli okonomiyaki.
Forse qualcuno di voi li conoscerà di nome grazie a Kiss Me Licia e all’anime Ramna 1/2, in cui uno dei personaggi – Ukyo – girava con un’enorme paletta di metallo appresso e la usava sia come arma da combattimento sia per preparare queste frittatone.
Per voi altri che, invece, non ne avete mai sentito parlare sappiate che si tratta appunto di una sorta di frittata di uova e verdure cotta su una piastra (il teppan) e condita con salse, katsuobushi e ogni genere di alimento voi possiate immaginare.
Ripetete con me: o-ko-no-mi-ya-ki.
Vi entrerà in testa come un mantra.
La bella, bellissima, commovente novità è che ora, grazie alla recente apertura di Maido, lo si trova anche a Milano.
Cos’è Maido?
Un delizioso angolo verde pastello in quel di via Savona, in cui tutto è adorabilmente orientale e kawaii.
Piccino, lo potrete riconoscere dalla scritta di lettere di neon bianche, dalle piante che pendono dal soffitto, dagli arredamenti in legno chiaro. E’ work in progress, certi elementi verranno aggiunti col tempo e, ne sono sicura, contribuiranno ad aumentare la sensazione di intimità – sebbene il via-vai sia intenso!
Insieme a due fide compagne di scorpacciate, ho assaggiato un onigiri al salmone, un okonomiyaki con pancetta di maiale e i mochi ripieni di gelato, accompagnati da un the di orzo e una strana bevanda jap frizzante e dolce (provatela, ma fatevela aprire da loro!).
Ed ecco l’onigiri, la polpetta di riso e alghe che ricorderete da innumerevoli cartoni animati.
Tra tutti quelli che ho assaggiato in Italia è il più simile ai canoni giapponesi, con il riso colloso e il ripieno di abbondante salmone cotto.
… ed è così tanto carino, che quasi pare un peccato disfarlo.
Quando è arrivata la frittatona ho avuto un singulto: erano passati ben 5 anni dal mio ultimo assaggio, e vederla di fronte a me ha rievocato nettissimi ricordi (le luci di Osaka, le vie piene di gente, gli enormi ideogrammi affissi ai grattacieli).
Le uova erano unite a foglie di cavolo e alle fette di pancetta di maiale (che mi piace stare leggera), cosparse di abbondante salsa okonomi (una sorta di salsa di soia molto più densa), alghe e il misterioso katsuobushi, scagliette di pesce che, grazie al calore, si muovono, agitano e contorcono (ok, detta così fa un po’ impressione ma vi assicuro che il risultato è sorprendente).
Aveva un sapore molto corposo, proprio come deve essere: ricco, intenso, autentico. In Giappone ne ho assaggiati di più oleosi e rustici, ma anche di più leggeri: si tratta di un vero street food, preparato nei baracchini a bordo strada, gustato al volo da chiunque. Si tratta di una specialità di Osaka, quindi se avete in mente un viaggio in zona non perdete l’esperienza. Altrimenti Maido è lì che vi attende.
Afferrate le bacchette e non abbiate paura di combinare disastri: sferrate l’attacco con decisione.
Volete assaggiare qualcos’altro? Provate il burger di riso con pollo saltato.
E per il dolce? Non perdete i mochi ripieni di gelato: forse non li amate per la loro consistenza gommosa, ma in questa versione sono molto più piacevoli.
Aggiungiamoci la simpatia e disponibilità delle proprietarie, che ci hanno raccontato la genesi, i come e i perché: otterremo un posticino in cui rifugiarsi e deliziarsi (a costo contenuto, oltretutto!) ripetutamente, alla ricerca di qualcosa di tanto buono quanto unico.
Dove
Maido
Via Savona 15
Milano
Cristina says
sembra davvero delizioso, quando vengo a Milano ci riandiamo!!!