Il brunch: questa prassi internazionale del mangiare quello che si vuole quando si desidera, mescolando dolce e salato con nonchalance, giustificando gli abbinamenti più strani con grande eleganza, sonnecchiando dopo una serata di scanzonata allegria, o bisognosi di comfort in grandi quantità.
Lo amiamo in Italia, quindi perché non provato all’estero?
E fu così che durante il nostro recente soggiorno berlinese io, la moglie del dottor commercialista, la Forrest Gump di Brenta e la Panda di Trezzano seguimmo i consigli del santo patrono di tutti gli hipster (scusate, questa la capiranno in pochissimi. Se volete spiegazioni sapere come contattarmi. In privato) e andammo a Kreuzberg, zona adorabile dalle casette basse e colorate, biciclette in ogni dove, botteghe e piccoli ristoranti, che fa tanto “quartiere in cui tutti vorremmo vivere almeno per qualche mese“, e ci rifugiammo da Morena.
Entriamo e pensiamo di essere a Lisbona, con tutte quelle piastrelle colorate, ma l’ambiente fa decisamente “Berlino”: tavolini di legno, un apparente disordine che, in realtà, è ben studiato, avventori giovani che chiacchierano tra smoothie e caffè, spizzicando da piatti ricolmi mentre i raggi di sole filtrano dalle ampie finestre.
Siamo già un po’ innamorate.
Ci accomodiamo e scegliamo uno dei piatti del brunch (il menù è anche in inglese): io, che come ben sapete mangerei a morsi anche il Monte Bianco (non il dolce: la montagna), opto per la Turkish Breakfast, composta da uova strapazzate con pomodoro e paprika, wurstel speziati a fettine, insalata, pane, burro, feta e olive, accompagnata da un succo di pomodoro.
Se amate i sapori davvero decisi questa scelta fa per voi, ma in caso contrario avete una lunga serie di proposte tra cui scegliere, per soddisfare ogni vostro desiderio: bagel e cream cheese, crepes, salmone, bacon, uova in tutti i tipi, una lunghissima serie di centrifugati, yogurt, frutta, e potrei proseguire ancora.
Le mie uova con pomodorini e paprika erano, in una parola, sferzanti, il pane croccante, olive e feta travolgenti, i wurstel ricchi. Un piatto di lontana ispirazione, adatto ai temerari.
La gentilezza dei camerieri compensa un servizio un pochino lento e caotico, ma niente di insopportabile: dopotutto un brunch ha bisogno di tranquillità e tempi larghi, no?
Aggiungiamoci il free wi-fi e sono sicura che resterete ancor più a lungo da Morena, a crogiolarvi e ispirarvi.
Poi uscite e andate all’East Side Gallery, o verso il centro di Berlino, con un sorriso impresso in faccia e la sensazione che qualsiasi cosa andrà bene.
Ah! il potere di un buon brunch!
Dove
Morena
Wiener Straße 60
Berlino
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