Uggioso martedì, dopo un weekend di notizie pessime e un lunedì di pioggia e malinconia, con gli A Perfect Circle in loop.
Aggiungiamoci un mal di testa lancinante, un accascio costante e una sensazione di torpore dilagante, e si ha il ritratto della sottoscritta.
Tra i vari rimedi, quelli più efficaci e quelli meno, la consolazione di qualcosa di buono è probabilmente la miglior soluzione, e se alcuni si affidano a biscotti, altri cercano un piatto di pasta, altri ancora sognano dolci, la qui presente riconosce d’avere un feticcio alimentare che istiga la produzione di felici endorfine regalando un po’ di quiete: la tartare di salmone del Kama.
Ah, il Kama! Ristorante giapponese in quel di Milano contraddistinto da un inizio terribile e una riscossa notevole! Non vi racconterò infatti l’assalto protratto il primo giorno di apertura, rivelatosi disastroso, ma proseguirò nell’esaltare quello che ritengo un piattino meritevole.
Gestito non da giapponesi, come nel 90% dei casi, dispone del menù all you can eat e di un buon rapporto qualità/prezzo, tale da renderlo meta affidabile quando il salmone chiama. Niente di ancestrale, cari puristi della cucina jap, ma avete mai provato quella pulsione che vi spinge a dire “Basta, oggi mi sfascio di sushi!” (che detta da un bolognese poi suona ancora meglio)? Il Kama è il posto giusto.
Tornando alla tartare, credo sia l’antipasto più ordinato del ristorante, se non altro perché quando ci andiamo me & friends ne ordiniamo sempre almeno due a testa, per poi richiederla in fase finale.
Se esiste un dio dei salmoni, Egli è sicuramente molto arrabbiato con noi: gli stiamo sterminando i discepoli.
Il salmone è tagliato a cubetti di buona grandezza, consistenti, che si afferrano bene con le bacchette: non pensate quindi di trovare una “poltiglia”, una tartare fine fine fiiine magari amalgamata a erba cipollina. Al Kama non è così, bensì buon salmone ovviamente crudo tagliato e cosparso di semi di sesamo, fatto poi annegare in una misteriosa salsina di cui ancora cerchiamo l’ingrediente segreto o la composizione: è il quarto segreto di Fatima, le dosi della Coca Cola. Si percepisce salsa di soia, limone, forse del wasabi? Sommelier d’Italia, unitevi e scoprite la ricetta della salsina, che fa effettivamente la differenza!
Se come ristorante giapponese non è agli apici ma si attesta nella norma, il Kama fa della sua tartare un antipasto che crea dipendenza, assolutamente e incondizionatamente. Se il sapore piace, se la consistenza conquista, se la sua freschezza ammalia, allora è la fine.
Nel tunnel siamo tanti, siamo numerosi, e non ne vogliamo manco uscire!
A voi che siete con me (non importa nemmeno nominarvi, tanto in cuor vostro sapete di far parte del gruppo) va il mio saluto, in questo uggioso Martedì.
Dove
Kama
Viale Bligny 42
Milano
Raramente ho sentito parlare di droghe così potenti quanto la salsina di quella Tartare.
Ecco ora ho voglia della tartare di salmone grrrrr
Noi non vediamo l’ora di recensirlo.
Fatemi sapere 😉