Pizza napoletana.
Bastano queste due parole per far sognare distese di mozzarella filante, fiumi di salsa di pomodoro scarlatta, una pasta dalla crosta alta, croccante all’esterno e dal ripieno morbido. Già vi immaginate di essere sulla costa, sul mare, con la brezza tra i capelli e il sole che vi bacia il viso.
Dove trovare Napoli a Milano? Che impresa complicata, eppure possibile.
Amanti della pizza, prestatemi orecchio (e vediamo chi capisce la citazione per niente aulica ma sopraffina anziché no)!
Io vi consiglio di andare all’Altra Taverna, in via Cadore, e di ordinare la Partenopea…
… Che così è composta: mozzarella (bbona), aglio, peperoncino, salsiccia e friarielli, ortaggio presumo sconosciuto dalla Toscana in su, visto che in quel di Bologna non l’ho mai visto (per darvi un’idea è – puristi, non leggete – una via di mezzo tra un broccolo e uno spinacio. Ecco, l’ho detto).
Si vocifera sia la ricetta della vera pizza napoletana quindi, essendo la mia prima visita presso il suddetto ristorante, sono andata verso la tradizione totale.
La pizza era squisita (quant’è bella questa parola, a parte tutto?), con il bordo bello gonfio e ripieno di pasta, più croccante in altri punti; i friarielli vi erano stesi sopra in abbondanza (non credo che sia stata la mia prima esperienza in assoluto con suddetta verdura, ma non avevo memoria del suo sapore. Piaciuta? Sì), ma ciò che mi ha dato più soddisfazione sono state le rondelle di salsiccia. Sapete benissimo che solitamente sulla pizza la trovate sgranata, in qualche mesto pezzo sparso qua e la, tanto che dovete mandare i ricercatori per trovarla. Ah no, questi tocchetti davano veramente piacere.
Potreste oltretutto improvvisarvi in un giochino molto curioso, che chiamerò “La caccia al peperoncino desaparecido“, perché se pensate che abbiano aggiunto della semplice polverina vi sbagliate molto: i rossi e piccantissimi peperoncini vengono nascosti abilmente. Vedete voi, in base alla vostra sopportazione dei gusti forti.
Dicono che i carboidrati facciano bene all’umore: con una pizza simile è poco ma sicuro!
Oltretutto il menù è vastissimo: oltre alle pizze trovate mozzarelle, provole, burrate, prodotti alla “Campania Style“. Vi dirò: la signora nel tavolo a fianco al mio ha ordinato un piattone di mozzarella con olive e pomodori, più un’insalata verde, e avevano un aspetto eccellente.
Un ultimo consiglio? Prenotate (l’Altra Taverna è la seconda sede de “La Taverna”, che era presa d’assalto dalla gente. Hanno cercato di rimediare aprendo un secondo ristorante, ma forse occorrerebbe pensare a un terzo!), e siate un pochino pazienti: i camerieri sembrano un po’ con la testa tra le nuvole.
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