Si parla molto di “comfort food” ma poco di quei cibi che, assunti anche in piccole dosi, infondono una grande energia, che manco una scossa elettrica.Per me sono preziosi, forse ancor più di quello che regalano pace, perché sono sempre alla ricerca di animo, brio, forza. E in pole position, tra questi cibi dai poteri magici, ci sono i formaggi.
Mi piacciono tutti, dai freschi ai stagionati, da quelli a pasta molle a quelli duri come marmo, ma i migliori in assoluto per lo scopo di cui vi parlavo poco fa sono gli erborinati. Ah, datemene un cubetto e farò un Iron Man!
Capita quindi che in un momento di torpore e malattia Selecta mi invii una scatola con le meraviglie di Non Toccatemi il Formaggio!, uno dei vertici della produzione casearia italiana per originalità e qualità. La apro e svengo (o quasi): lì, perfettamente impacchettati, trovo una fetta di Blu di Bagnoli e un pezzo di Shropshire al Porto e uva di Corinto. Li osservo come se fossi Indiana Jones alle prese col Sacro Graal, e li attacco.Fermiamoci un attimo.
Non Toccatemi il Formaggio! non è solo ciò che esclamo io quando qualcuno tenta di sottrarmi del cibo, ma anche una gamma di 180 formaggi, tutti artigianali e con storie uniche. Vengono selezionati da laboratori (anche molto piccoli) in Italia, Francia, Svizzera, Spagna, Inghilterra per le loro eccellenti qualità e distribuiti in esclusiva.
È facilmente immaginabile che dietro a tutto ciò ci siano una grande passione è un progetto di valorizzazione della cultura del formaggio, di sostegno a un’artigianalità che passa tra alpeggi, stalle di montagna, pascoli del Sud e isole.
Passando all’assaggio, posso affermare di essere rimasta più che commossa da entrambi i formaggi.
Il Blu di Bagnoli è un erborinato di capra, a pasta molle, aromatizzato all’estremo grazie a garze di cotone impregnate di vino Friularo Passito di Bagnoli di Sopra e, come se non bastasse, spolverato con frutti di bosco liofilizzati e fiori di malva, ibisco e fiordaliso. Potentissimo, da gustare a pezzi piccolissimi insieme a frutti di bosco freschi, un pane fragrante, un cubetto di cioccolato o, come amo da sempre, una punta di miele.
Diverso ma altrettanto ricco lo Shropshire al Porto e uva di Corinto, che ha incontrato i miei massimi favori grazie alla sua consistenza e agli infiniti profumi. Questa volta abbiamo a che fare con un formaggio di vacca, stagionato in Inghilterra secondo abili tecniche e affinato con altrettanta maestria, prima col Porto poi con l’uva di Corinto, che donano intensi profumi di caramello e cioccolato. È proprio quel tipo di formaggio che adoro, di cui non sarei mai sazia, da assaporare con calma e concentrazione come in un arcaico rito, senza bisogno di aggiungere altro, in purezza.
Beato chi riesce a raggiungere tali meraviglie, insomma.
Per quel che mi riguarda, ne andrò subito alla ricerca.
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