Al contrario del precedente, questo weekend si annuncia clemente dal punto di vista del meteo: occorre approfittarne!
Sellate il vostro destriero e partite per una meta imprevista, spezzate la routine fatta da brunchino, caffettino, pranzettino, aperitivino, piumone&divano!
Non che voglia diventare anche a the Royal Traveller (anche se quando si tratta di viaggiare io son sempre pronta e son un’ottima organizzatrice), ma un consiglio che unisce relax, bellezza e cibo ce l’ho.
Avvolgetevi nella vostra sciarpa più calda – che freddino sarà di sicuro – e andate a Savigno per la Tartufesta!
Io ci sono stata la scorsa Domenica per la staffetta del Quadrilatero Unesco: mi sono divertita moltissimo a girare tra gli stand traboccanti tartufi, formaggi, salumi (ciccioli frolli in ogni dove!), focacce, borlenghi, ciacci e funghi di ogni sorta, a visitare i ristoranti in grande spolvero, a entrare nelle gastronomie locali come Mazzini (salumi, pasta fresca, formaggi in quantità e un sito – Il Tempio del Suino – con un nome stupendo) e Scuola di Pane (zuccherini montanari, pane speciale, tartufi dolci e un locale appena rinnovato assolutamente adorabile).
Inoltre, se non le conoscete, dovete assaggiare le pesche dolci e, soprattutto, le raviole ripiene di marmellate di diverso tipo: è un dolce a me carissimo, visto che le mangio sin da quando ho i denti grazie a una nonna bravissima nel prepararle.
Se non volete accomodarvi nei ristoranti potete pranzare alla proloco, che offre un vario menù di pietanze con tartufo, altrimenti potrebbe valere la pena fare un salto dal famoso Amerigo, a cui proprio pochi giorni fa è stata riconfermata la stella nella guida Michelin 2013.
Oltretutto questo è l’ultimo weekend di Tartufesta a Savigno, quindi o ora o il prossimo anno! … non vorrete mica aspettare così tanto, mi auguro.
p.s. ah, sì. A Savigno c’è anche la possibilità di incrociare Luca Carboni. O un tartufo di quasi mezzo chilo da Appennino Food.
E scusate se è poco.
p.p.s. Ah, qua trovate un po’ di fotografie da me scattate. … guardate quei tortelloni, quelle lasagne, quei tartufi: non sono invitanti?
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