Nelle ultime settimane ho riflettuto sul concetto del “rimanere fedeli a se stessi“, approcciato dapprima con leggerezza poi, man mano che aggiungevo considerazioni e fattori, con una cospicua dose di serietà e preoccupazione.
Tipo: come capire se ciò che intraprendiamo e che diciamo di adorare non sia solo l’ennesimo effetto di un marketing che, così pervasivo, ci propone ogni scelta come nostra, genuina, autentica, fatta su misura? Tu sei il protagonista di quella storia, ma chi dice che quel racconto che ti raggiunge ovunque grazie all’internet non sia, in realtà, un modo per sviarti dalla tua più profonda natura?
Non stavamo meglio quando le nostre passioni sorgevano indubbiamente dai nostri sforzi, e dovevamo dannarci per portarle avanti?
Eh.
Così, mentre cerco di recuperare i miei veri pensieri come un palombaro ottocentesco che si inabissa nel cupo oceano, mi interesso a vicende che nascono per vocazione e che, grazie ai loro protagonisti, hanno una direzione precisa, come una freccia scoccata verso l’obiettivo.
Per fortuna mia e del mio palato, l’Italia è ricca di queste persone e della loro purissima determinazione. Tra queste ci sono i fratelli Max e Desirée.
Giovani e concreti, i due si avventurano nel mondo della torrefazione, fatto di miscele, aromi, equilibri e, sì, scelte. Il primo ci mette strategia, voglia di raggiungere l’eccellenza e abilità nel coniugare tecnologia e artigianalità; la seconda aggiunge creatività, una punta di provocazione e un elemento che per un caffè è essenziale: l’emozione.
Così nasce il Caffè Tostini, un’azienda genuinamente mediterranea per cui l’alta qualità non è un’opzione ma una vocazione, e dove si crea quell’elisir di cui io sono particolarmente invaghita.
Nella sede, che sorge a Teggiano (Salerno), le attrezzature sono all’avanguardia ma si rispettano fasi e tempi della tradizione: la materia prima – il meglio dei chicchi selezionati e miscelati con massima cura – viene tostata e lasciata a maturare per dieci giorni prima di essere confezionata nei diversi formati, tra cui il macinato per moka giunto sul mio fornello.
Assaggio il caffè Tostini Blue in un risveglio particolarmente difficile, e riservo il caffè Tostini Essence Gold per una domenica più tranquilla e rimango incuriosita dalle due miscele, riservate ai bar e alla ristorazione, che portano i nomi dei due fratelli.
Più ne assaggio, più sento la totale dedizione verso questo loro progetto e, in questo (mio) momento così confuso, non è forse commovente? È un’espressione chiara di orgoglio, tutto racchiuso dentro una tazzina, da continuare a seguire, sostenere e conoscere (anche tramite il loro sito provvisto di e-shop).
Io sorseggio e continuo a riflettere.
Mr.Loto says
Non conoscevo questa marca di caffè, ma lo cercherò di sicuro, almeno per un assaggio!
Luca says
Non lo avevo mai sentito questo caffè, sembra il frutto di un buon lavoro.
Valentina says
Semplicemente meraviglioso <3