Ogni cosa a suo tempo.
Ogni cosa al suo tempo.
Due ore dopo essere arrivata in Valtournenche ho sentito il peso della settimana scivolare via dai nervi e una sensazione elettrica percorrere la pelle. Sarà stato il sole, la neve, il primo sorso di Moscat, le case in legno intarsiato, il Cervino, i colori più accesi, i suoni musicali, o forse la semplice incredulità nell’esplorare il Saint Hubertus Resort, immaginando di lanciarmi nel letto soffice o nelle piscine cromoterapeutiche.
È stato come tirare un freno a mano per rimettere in riga i pensieri, scacciare pessime abitudini, capire cos’è rimasto dietro una corazza forgiata dall’ansia e pensare “Ah, ma ci sei ancora“.
Il weekend lungo a Cervinia mi ha ricordato cos’è un ritmo sostenibile, cosa succede quando hai una giornata piena di esperienze incredibili, non di stress, e che ogni cosa avviene secondo un suo preciso tempo.
Bisogna saper ascoltare, adattarsi alla natura, cogliere i segnali, lasciarsi trasportare, e non ci sarà nulla di sbagliato.
Così la corsa per lanciarsi col parapendio deve avere una certa velocità, e durante il volo si deve interpretare il vento.
La Nordic Walking si basa su una camminata naturale che, integrata con le bacchette, mette in moto tutti i muscoli e rilassa la mente.
Sciare dopo tanto tempo richiede il tempo per riabituarsi, e il corpo ci mette davvero poco per ricordare come curvare.
I massaggi possono durare due ore e lasciarti in uno stato paradisiaco e soddisfatto.
Le mucche vanno al pascolo e tornano solo a una certa ora, quando è giusto che sia così, per la mungitura e la cena.
I formaggi rimangono tranquilli in cantina per anni, senza alcuna fretta.
Passeggiare senza dover raggiungere per forza un punto preciso nel minor tempo possibile evitando passanti e con la musica sparata nelle orecchie è liberatorio.
Poi ci sono i vini, la polenta, i formaggi fusi che ribollono e quelli preparati la mattina stessa, i salumi più o meno stagionati, le carni succulente, i cetriolini sott’aceto, le castagne addolcite, i funghetti sott’olio e quelli saltati, le colazioni abbondanti, il genepy, la grappa al miele, il lardo di Arnad, i cubetti di manzo che cuociono nella pentola della bourguignonne.
Tutte delizie create secondo la propria ricetta, con i suoi segreti, trucchi e l’imprescindibile quantità di tempo per la loro perfetta preparazione, che farle di fretta significherebbe farle davvero male, contro natura.
In tutto questo, i sorrisi, la simpatia e la disponibilità estrema delle persone conosciute, così tante e così preziose: Jean Claude, Daniel, Paolo, Monica, le meravigliose istruttrici di Nordic Walking, Enrico, Greta, tutto il personale del Saint Hubertus (dalla stupenda direttrice ai pazientissimi autisti, fino alle esperte massaggiatrici) e ovviamente Kristian Ghedina.
Come avrete capito, #LovingCervino è stata un’esperienza di vita, più che un viaggio turistico.
Come avrete intuito, nei prossimi mesi vi tenterò con una nuova rilassante filosofia e tante leccornie.
Che, oltretutto, Cervinia è a sole due ore da Milano.
Anche qui, il tempo è importante.
[…] 11.30: Riunione di benvenuto e aperitivo da Lino’s. Sole, neve, temperatura perfetta, cibo* buono, vino buonissimo. E il Cervino lì accanto che ci guarda. (*per approfondimenti su quello che abbiamo mangiato e bevuto consiglio di leggere i racconti di Arianna, qui e qui) […]