Per me viaggiare significa trovare energia in diverse forme: nelle persone, nei luoghi, nelle esperienze e, ovviamente, nel cibo.
A inizio Luglio sono stata invitata a Trieste per partecipare all’ITS, dove ne ho trovata un’altra: il talento.
Giunto ormai alla tredicesima edizione, l’International Talent Support chiama a raccolta creativi, designer e stilisti da tutte le parti del mondo e li esalta, regala loro un’occasione per crescere e farsi conoscere. E’ un’opportunità rara e concreta, sentita e fortemente voluta da Barbara Franchin, sua creatrice e direttrice, e a cui prendono parte importanti e consolidati nomi della creatività internazionale, da Mika a Nicola Formichetti.
Oltretutto è un ottimo motivo per visitare Trieste, città di cui tanto avevo sentito parlare e che, per molti motivi, ancora non avevo visto (era uno dei miei propositi del 2014: check!): una rivelazione accecante.
E’ stato un weekend ricco, magico e perfettamente organizzato (grazie Turismo FVG!) in cui abbiamo visto, sentito, sperimentato e scoperto tanta bellezza. Conoscete quel sentirsi sopraffatti, disarmati, quel lasciarsi andare? Un vero Lucid Dream, tema portante dell’ITS.
Appena giunta a Trieste (con la mia fida compagna di viaggio Chiara) siamo state condotte nello splendido Starhotel, che si affaccia sul lungomare triestino. Tempo di posare le valigie e siamo partite per un pranzo all’osmiza Zidarich, abbarbiccata sui pendii e con una splendida vista – e intendo il panorama, non il tagliere di salumi che vedete qua sotto (anche se…).
Oltre a salumi e formaggi, l’osmiza produce vini: siamo stati nelle rinfrescanti cantine a venti metri sotto il livello del suolo, dove enormi botti custodiscono le pregiate annate. Assaggiate il vitovska: merita.
Dopo una visita al castello di San Giusto e una passeggiata per la zona Cavana ci siamo spostati al Salone degli Incanti dove abbiamo avuto modo di vedere le opere realizzate dai finalisti del concorso per le categorie Accessories, Artwork, Jewelry. Il Fashion viene celebrato durante la serata di premiazione, quando si tengono le sfilate delle collezioni dei giovani talenti, e si respira elettricità.
I vincitori si aggiudicano premi importanti che li aiuteranno a proseguire la loro carriera, e un bellissimo trofeo di plexiglass cubico con un cuore luminoso.
Come conoscere meglio la realtà ITS? Visitando il suo archivio.
Attualmente è ospitato in una mansarda nei pressi del lungomare di Trieste, ed è visitabile su appuntamento: qua si ritrovano moltissimi abiti, gioielli, accessori e i portfolio dei candidati. Alcune volte già questi sono opere d’arte che denotano cura, originalità e amore, ed è possibile sfogliarli e lasciarsi incuriosire.
E come vivere una vera esperienza triestina? Facendo un giro in barca per il golfo per raggiungere la barcola. Qui ci hanno raccontato della Barcolana, una regata velica storica a cui partecipano imbarcazioni che provengono da decine di paesi. Guardando le fotografie e i video delle precedenti edizioni ci si chiede come sia possibile che il mare diventi troppo piccolo per ospitarle tutte, e come vengano evitati gli scontri.
Il sabato sera è il momento delle premiazioni – avvincenti e commoventi -, quindi delle sfilate.
I premi conferiti sono numerosi, ma il più atteso è il “Fashion Collection of the Year“.
Prima della sua proclamazione sfila il vincitore della passata edizione, Han Chul Lee, con una collezione maschile che inizia con un total black e termina con un total red, in una compenetrazione graduale dei due colori su tessuti che ricalcano le trame dei muscoli. La soundtrack “Muscle Museum” dei Muse risulta quindi perfetta.
A vincere il premio è Katherine Roberts-Wood, che ha convinto la giuria con la sua maturità nella comprensione dei tessuti e dei colori, giungendo a uno stile originale e delineato (la giovanissima stilista ha vinto anche il premio Vogue Talents Award for Fashion).
ITS è un mondo genuino, fresco e reattivo che lascia addosso una fortissima carica e ispirazione. E’ supportato da importanti case di moda e brand (Diesel, Swatch, Swarovski, Samsung), ma non per questo è semplice: il team organizzativo è stato eccellente nel curare tutti i dettagli e costruire un’esperienza memorabile, ma il lavoro è stato di certo impegnativo, lungo, stancante. Possono essere soddisfatti del risultato? A mio modesto parere questo è indubbio, come lo sono tutte le avventure guidate dalla passione.
Aramil says
Non è che avete raggiunto Barcola, frazione di Trieste, anzichè “la barcola”? 😉
Quando te torni su, che te porto mi a fare un giro? 😀
Giulia says
Mi auto-invito alla prossima gitaaa!
Sybelle says
Ti aspetto 😀