Io non capisco le persone che mangiano solo per sostentamento, quelle che non provano piacere nello scegliere accuratamente i pranzi, le cene e gli spuntini, e coloro che non si entusiasmano nello scoprire sapori inediti.
Davvero, faccio fatica.
Prendete me, che un giorno ho ricevuto un invito a cena presso un ristorante per me nuovo, a base di piatti particolari e in una zona di Milano che conosco poco: un trittico di caratteristiche che mi hanno fatta sentire parte di un’avventura.
Così mi sono addentrata in via Piero della Francesca e ho raggiunto il Kitchen Society, armata di appetito e curiosità. “Sushi all’italiana“, descriveva l’invito, e così è stato.
Il locale è seminterrato in un palazzo nascosto in una piccola via ma le pareti che lo racchiudono sono di vetro, e regalano ariosità e una delicata atmosfera. Travi di ferro a cui sono appesi prosciutti patanegra rivelano la precedente natura dello spazio in cui sono disposti i tavoli bianchi e l’area degli chef, alle prese col pesce crudo da affettare, tritare e arrotolare per il piacere di noi commensali.
Cosa intendiamo quindi quando parliamo di “sushi all’italiana”? Il Kitchen Society reinterpreta la tradizione del crudo e prende il meglio dell’Italia e del Giappone fondendolo in delicati, saporiti, sfiziosi piatti che non mancheranno di stupire gli amanti del pesce – ecco! Un’altra risposta all’annosa domanda “Dove mangiare pesce a Milano?”.
Io sono andata là armata di spirito critico (anche perché il sito internet trasmette la sensazione di un locale molto “modaiolo”) ma se dovessi dirvi se c’è stata una portata che non mi è piaciuta sarei più che sincera nel dirvi che no, non ci sono state note stonate.
Quindi, cos’ho gustato?
Una lunga fila di porzioni accuratamente composte di pesce&co. (ad un certo punto ho dovuto avvertirli che avrei potuto andare avanti all’infinito, dato che non conoscevano personalmente la mia spropositata fame).
Vi mostrerò le pietanze che più mi sono rimaste impresse.
Abbiamo iniziato da una tartare di pesce con avocado e sesamo, con scorzette di limone tutto attorno – voi sapete che io adoro l’avocado, quindi potete immaginare la mia soddisfazione.
Siamo passati a un carpaccio di salmone con arancia, dolce e per nulla acida.
Una sorpresa è stata la porzione di prosciutto patanegra con una salsa a a base di pomodoro e olio fragrante.
Il tonno con burrata e olio è una perfetta interpretazione dell’italianità, sia per componenti sia per colori. Che il tonno fosse così tenero da confondersi con la burrata è solo una piccola suggestione.
“E in tutto questo dove sta l’aspetto giapponese?“.
Con la presenza del riso, usato prima per timballini e poi per straordinari uramaki.
Una pila di riso, avocado e tartare di tonno ha introdotto il tema orientale, seguita da uno straordinario “burger” di tartare di salmone, riso e croccantissime alghe wakame.
Leggerezza, originalità e qualità sono tre elementi distintivi, dei fil-rouge del Kitchen Society, interpretati soprattutto dagli uramaki.
Innanzitutto: i rotolini con i capperi sono meravigliosi, ma quelli con il foie gras sono da commozione.
E gli uramaki con tartufo? Ti ribaltano i sensi.
Infine, vuoi uscire senza un dolcino? Ci mancherebbe.
Se sono stata soddisfatta di questa esperienza – accompagnata da un buon vino, s’intende? Molto.
Se la consiglierei? Certo.
A chi, nello specifico? Per coloro che vogliono sperimentare, che si sono stancati del solito sushi all-you-can-eat e coloro che vogliono fare una buona mangiata di pesce, puntando alla qualità più che alla quantità.
Occasioni d’uso? Serate rilassanti con amici o relative metà, bisogno di qualcosa di buono, necessità di colpire e lasciare il segno.
E per chi, ovviamente, non si limita a nutrirsi per necessità.
Dove
Kitchen Society
Via Chizzolini ang. Piero della Francesca
Milano
Tel 340 6763939
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