Tra le varie cose che ancora non sapete di me (e che probabilmente non vorreste manco sapere!) si è finora ben nascosta la mia incondizionata passione per i fumetti, in particolare per i manga (i comic book giapponesi), i relativi anime (i cartoni animati) e tutto ciò che gravita attorno a questo universo.
Ho iniziato a leggere le prime storie su Topolino, ma ben presto (tipo: a 7 anni) son passata ai Cavalieri dello Zodiaco, di cui conservo ancora qualche volumetto, edizioni Granata (e qua gli estimatori tireranno un sospirone), e a Versailles No Bara (per i non giapponesi: “La rosa di Versailles”. Per i non otaku: “Lady Oscar“).
A casa conservo più di ottocento tankobon (volumetti), quindi capite che non è certo un’infatuazione passeggera.
Per tutti quelli come me il Lucca Comics rappresenta una sorta di festa nazionale, un’occasione per celebrare appieno questo amore e condividerlo con amici e sconosciuti vestiti da Signora Minù, One Piece, Naruto e Game of Thrones (di cui quest’anno aspetto un‘invasione).
Vogliamo però aprire la necessaria parentesi cibo?
Ecco, non pensate che mangiare sia così semplice! I ristoranti sono presi d’assalto, ci sono code lunghissime ovunque e occorre armarsi non della spada di Gatsu di Berserk, bensì di due quintali di santa pazienza.
Mantenere la calma è un requisito fondamentale, ma non disperate: il Lucca Comics è il ritrovo ideale degli amanti di fumetti & games anche per la presenza di numerosissimi stand/banchetti che offrono ogni tipo di cibo più o meno insano.
Non avete modo di assaggiare la torta fichi e noci della trattoria Da Leo o il crostino con mousse di lardo di cinta senese dell’Osteria san Giorgio?
Soluzione veramente jap: individuate lo stand dei noodles liofilizzati. Lo noterete perchè sarà circondato da decine di persone che, pur di provare l’esperienza di mangiare gli spaghetti in brodo come Ramna, si siedono anche in mezzo alla strada. Il prezzo di codeste confezioni è ridicolmente alto, tanto che vi verrà voglia di dire a tutti che in qualsiasi alimentari cinese le si trovano a un decimo del prezzo, ma non vorrete spezzare sogni.
Soluzione veramente streetfood: sono certa che anche quest’anno troverete le signore che arrostiscono pannocchie, le immergono nel burro e le cospargono di sale. La scia delle pannocchie già mangiate vi guiderà, che manco fossimo in Messico.
Soluzione veramente estiva: ho ottimi ricordi della gelateria Veneta, nel cuore della città. Certo, se solo non fossero arrivati i pinguini la si potrebbe considerare. Sta a voi!
Soluzione “voglio veramente rotolare”: le crepes con qualsiasi cosa vi possa venire in mente. Qua solitamente si annidano i clienti più cafoni della storia, tipo quelli che saltano le file e vogliono avere ragione. L’insulto è concesso, purché sia regale. Un bel “Valar Morghulis” non si nega a nessuno.
Soluzione veramente intelligente: individuate una bella panetteria e acquistate una lauta porzione di focaccia. Lasciatevi guidare da occhi e naso, e non fallirete. Ci sono anche delle gastronomie molto interessanti, ma immagino vogliate tornare a casa con la borsa piena di gadget e non di sughi.
Altrimenti potete fare come la sottoscritta: unire le cinque opzioni che ho sapientemente descritto e mettervi a dieta per tutta la settimana successiva!
Dopotutto, come anche il logo di questa edizione 2012 ci ricorda, i Maya potrebbero arrivare: vorreste forse dirmi che perdereste davvero quest’ultima occasione? Dai!
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