Irrompo sul blog in un orario per me insolito e in una giornata ancor più strana, “tradizionalmente” dedicata ai piatti cucinati dai miei amici & co. (a proposito: la categoria “Presentatevi sul loro zerbino” è in stand by da qualche mese, ma presto tornerà), ma l’occasione lo rende necessario.
Occorre infatti segnalare con forza ed esaltazione la mia sagra estiva mangereccia preferita, che si sta svolgendo proprio in questi giorni e che terminerà Martedì. Il tempo non è molto, ma se siete tra l’Emilia Romagna e i suoi dintorni (o se meditate di passarci) un salto ce lo dovreste proprio fare.
Si tratta infatti di uno di quegli eventi annuali imperdibili, senza i quali le estati della sottoscritta risulterebbero incomplete.
Con amici, parentado o entrambi, sarà quasi un decennio che vi faccio visita (quindi qualcosa vorrà pur dire, no?).
Dove, cosa, come?
Sudditi, amici, frequentatori seriali di feste varie, vi presento la bolognesissima sagra del tortellone di San Cristoforo, a Ozzano dell’Emilia!
Diciamolo subito: se non siete fatti per le sagre, con i modi schietti dei camerieri, le tovagliette di carta e le tavolate da 20 persone, non osate nemmeno passarci vicino! Intralcereste il traffico, che è sempre molto sostenuto proprio grazie alla ricorrenza, e rovinereste l’atmosfera.
Premessa number two: qui si mangiano tortelloni. Tortelloni. E tortelloni. Volete lo spaghettino? No! Il tortiglione? No! La lasagna? Nemmeno! Al massimo potrete gustare dei secondi di carne (salsiccia, castrato e pollo allo spiedo), ma non ordinare i mitici tortelloni, fatti a mano dalle ‘zdore del luogo, verrebbe considerata un’offesa.
E ancora: volete prenotare? No! E’ una sagra, suvvia!
Quindi, cosa dovete fare?
Ecco le istruzioni d’uso:
a) raggiungete la chiesa di San Cristoforo a Ozzano dell’Emilia;
b) parcheggiate – per strada o nei campi;
c) mettetevi pazientemente in coda – l’attesa talvolta è lunga, lunghissima, ma non dovete demordere;
d) dite in quanti siete all’accoglienza, che vi indicherà un tavolo;
e) ordinate e pagate subito;
f) gustate!
I tortelloni sono preparati in tre modi: al sugo, al ragù, con burro e salvia.
Il mio preferito è il primo: per me rimane un mistero il come ogni anno riescano a fare lo sugo sempre allo stesso modo, con la stessa vellutata consistenza e il sapore tondo, per niente acido e molto gustoso. C’avranno la ricetta segreta passata tra le generazioni, è certo.
I tortelloni sono sempre serviti al dente, anzi, spesso e volentieri sono molto al dente (non dite che non ve l’avevo detto), con una sfoglia di medio spessore di un giallo acceso.
L’atmosfera è molto rilassata, festosa, partecipativa e tutto è organizzato al meglio.
Oltretutto, nonostante il terremoto dei mesi scorsi che ha colpito le zone circostanti, quest’anno la sagra è ancor più grande, e sempre molto frequentata, allegra. No, male proprio non fa.
Attendo anche i vostri pareri, amanti del real tortellone.
Ozzano vi aspetta.
Dove
Sagra del tortellone
Chiesa di San Cristoforo
Ozzano dell’Emilia
Bologna
[…] soprattutto, le persone con cui condividere questa folle passione, quelle che ti accompagnano dalla sagra del tortellone alla grigliata sul lago passando per osterie, trattorie, botteghe e ristoranti. Cioè, c’è […]