In questi ultimi giorni Roma mi ha vista più volte per diversi motivi e, negli scampoli di tempo e al grido di “Io c’ho bisogno di sostentamento!“, “Io devo crescere!” e il sempreverde “Vorresti dire che dovrei saltare il pranzo?“, ho avuto l’opportunità di sperimentare nuove cosucce e ritrovare vecchie adorate conoscenze, sempre partendo dal presupposto che la città è piena di ottimi posti, e che la cucina romana rientra proprio nelle mie corde (ma cosa non lo è, dopotutto?!).
A dire il vero era un po’ di tempo che avevo in cantiere di parlare di un certo piatto di gnocchi alla romana che infesta i miei sogni da anni, roba che mordo il cuscino nel sonno, ma insomma, non c’avevo la fotografia adatta!
Poi, complice una riunione e un paio di ore di tempo, mi sono fiondata.
Dove? Alla Matricianella in via del Leone.
So che alcuni di voi lettori si sono profusi in sospiri nostalgici nel leggerlo (nonchè in variopinti insulti nel momento in cui ho scritto loro un messaggio su Facebook per informarli del mio insolito pranzo. Ciao Monica, ciao Daniela).
La prima volta che sono stata alla Matricianella era Luglio, ero nella città eterna per un raduno di gioco di ruolo online (… perchè fate quella faccia? Non c’avete scheletri nell’armadio voi?! Ah, voi non ve ne vantate? Sono scelte) e noi, un gruppo che mangia quanto tutta la città del Vaticano, l’abbiamo trovata per caso, in quella viuzza non tanto distante da via dei Condotti.
Epico fu il sauté di cozze e vongole, stupendi furono i frittini (meriteranno una dissertazione a parte), ma l’esaltazione giunse con la pirofila di gnocchi alla romana, così buoni da spingermi a ordinarli ogni volta che posso (il che vuol dire una volta all’anno, se va bene, ma quella volta la ricordo bene!).
Dopo l’ultima recente esperienza posso confermare la loro bontà, che proverò a farvi immaginare.
Al tavolo vi arriverà una pirofila di ceramica bianca incandescente posata su un piatto da portata: se non volete perdere qualche dito non azzardatevi a toccarla!
Contemplate ciò che vi si presenta innanzi: sette, otto gnocchi di semolino arricchiti di besciamella su cui è stato cosparso abbondante pecorino grattuggiato che in forno si è gratinato e risulta friabile e croccantino.
Vi conviene attendere qualche minuto, affinché giungano a una temperatura umana, e poi potete gustarli.
Forse la cameriera cercherà di convincervi a orientarvi su altri piatti – magari quelli del giorno – ma voi siate irremovibili: volete forse perdere il piacere di un gusto deciso ma non eccessivo? Un sapore spiccato? Non volete sperimentare la morbidezza di tali gnocchi di semolino, dall’esterno resi appena abbrustoliti e dal cuore morbidissimo? Avreste forse il coraggio di non gustare tal soave gnocco con la besciamella?
L’esperienza merita, e non importa se dopo vi sentirete dei pachidermi, o se l’abbiocco vi colpirà come un macigno: sarete estasiati e rinfrancati, e la vita improvvisamente vi sorriderà di nuovo.
Ah, il potere degli gnocchi alla romana.
Matricianella, ci rivedremo prossimamente.
Dove
Alla Matricianella
Via del Leone 4
Roma
Tel. 06 6832100
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