Aggiornamento del 6 Novembre 2013
L’ho detto, scritto, twittato e urlato ai quattro venti, con una disperazione pari solo a quella della fine delle vacanze estive: Zanarini ha cambiato gestione, e non è più quello di una volta.
Questa che leggete è una celebrazione ormai non più valida ma che rimarrà nell’Internet a imperitura memoria di quello che fu un paradiso felice.
Ecco la nuova recensione > http://bit.ly/1b6QO2N
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Cos’è la prelibatezza?
Non è una parola in qualche senso evocativa, che dal suono suggerisce una splendida sensazione: la R iniziale scuote e scivola tra l’allappante L, le spiccate B e T e le sibilanti Z che suggeriscono relax. Parla di un brivido nel suo divenire.
Quindi cos’è prelibato?
Ciò che fa sussultare i sensi in modo compiuto, un circolo perfetto.
Cos’è per me prelibata?
La colazione di Zanarini.
Ah! Non immaginate da quanto tempo penso a cosa avrei scritto a riguardo di questo bar storico che tanto amo e che per me rappresenta la perfezione della colazione!
Come infatti rappresentare in parole la splendida sensazione di pace, famigliarità e emozione che quei gesti rituali provocano? Poi, appunto, l’illuminazione: con prelibatezza.
Due sono i protagonisti, il Re cappuccino e la Regina brioche salata, che da anni ordino con la stessa formula agli stessi cassieri, camerieri e professionali baristi, come se pronunciassi la formula magica dell’inizio divino di giornata.
Occorre una parentesi sul croissant salato, a cui noi bolognesi sembriamo così tanto più affezionati del resto d’Italia: in molte città italiane mi è accaduto di ordinarlo e vedermi servita una pizzetta. No, no, no! Si tratta di un cornetto salato, senza orpelli di marmellate e creme, vuoto, dalla pasta non spennellata da zucchero o simili. È il tipico croissant francese, assai burroso.
Da Zanarini trovate quella che io reputo la miglior brioche salata che io abbia mai mangiato: artigianale, dorata, gonfia, friabile, dalla superficie croccante; al primo morso vi darà i brividi grazie alle sue particelle di sale che spiccano e irrompono; al secondo sentirete la pasta burrosa, così avvolgente e piacevole; al terzo non vi sarete ancora abituati a tanta delizia.
Chi dice che trovare buone brioche a colazione è facile ha basse aspettative, o non conosce il potere euforizzante di un’ottima petit dejeuner!
Poi arriva il cappuccino, servito in tazza bianca dalla perfetta capienza, con una schiuma bianchissima che custodisce un segreto di caffè dalla miscela equilibrata e nota in tutta la città.
Dopotutto qui regnano Segafredo, patron bolognese del caffè, e Granarolo, emilianissima centrale del latte. Quindi a qualità si sta piuttosto tranquilli.
Poi ci sono quelle piccolezze che fanno la differenza: il bicchiere d’acqua minerale e non del rubinetto, il lungo bancone e le pareti marmoree, i camerieri in divisa, l’invitante area pasticceria dalle vetrine traboccanti di ogni bene, i pasticcini che sembrano opere d’arte, la professionalità e la velocità.
Il prezzo per tanta felicità è leggermente più alto della media, ma non c’è alcun dubbio sul fatto che valga fino all’ultimo cent.
Sappiate oltretutto che entrando da Zanarini accedete al reame della Bologna-bene, quella delle coppie che incontrano altre coppie dopo anni e chiacchierano senza sosta, quella degli ultimi antichi nobili che magicamente appaiono con un macchiato tra le dita, quella delle borse di Hermés come se niente fosse, quella delle anziane vestite di tutto punto e dalle mani cariche di anelli che si ritrovano per il the delle cinque, quella delle persone che sembrano aver qualcosa di particolare da raccontare.
Quando stavo scrivendo la tesi e andavo in Sala Borsa, non c’era giorno che non iniziasse con croissant e cappuccino, e volta che posso mi ci dirigo a passo veloce.
Insomma, questa è la mia dichiarazione d’amore per Zanarini, un amore a distanza talvolta sospirato e disperato, ma ogni volta che avviene l’incontro è un momento di stupenda prelibatezza.
Dove
Zanarini
Piazza Galvani 1
Tel. 051 2750041
Nostalgia portami via. (Però io, il cappuccino, da Terzi.)
Mi unisco ai sospiri per Zanarini.
Eh, quanti ricordi cara
DEVI DEVI DEVI assolutamente assaggiare il cappuccino di Aroma, in via Portanova.
Uh conosco bene Aroma!
Ne ho parlato su un altro blog: quando uscirà il post ti farò leggere la mia opinione!