Scrivo questo post non perchè mi sono svegliata poco fa e ho aperto la finestra.
Oh no, di certo non è questo il motivo.
Infatti nessun effluvio celestiale si è elevato fino al quinto piano in cui vivo, nel quartiere Porta Romana a Milano. Ci mancherebbe.
Non ho percepito minimamente il profumo pungente che provoca acquolina, non ho visto entrare attraverso gli scuri le ondine di tentazione.
Scrivo per niente influenzata, insomma.
Sono assolutamente obiettiva.
Non ho la benchè minima tentazione di calare un cestino fino al piano terra e farlo riempire di leccornie.
Non sento l’omino del cervello fare “Gnam gnam” e affilare i coltelli.
Molti di voi avrebbero capito di cosa sto parlando senza leggere il titolo.
Ebbene sì, io abito praticamente sopra al mitico chiosco di Dorando Giannasi, quella baracchina rossa giù per corso Lodi la cui specialità il… pollo arrosto.
Ho incontrato diversi detrattori di questa carne bianca, che la reputavano poco saporita, ma anche loro si ricrederebbero: il pollo arrosto di Giannasi è gustoso, speziato, salato, goloso, croccante, irresistibile alle mie papille e a quelle di certi miei amici con cui organizziamo periodicamente i “pollo party” (“… ma che amici c’hai?” direte voi. “Amici degni della regal assaggiatrice”, risponderò io).
Il compagno ideale di tale cibo sono le patate al forno, da acquistare in vaschette di varie dimensioni.
Giannasi vende anche altro, ma io vi suggerirei di assaggiare proprio la sua specialità che, a dire il vero, so aver diversi detrattori. Esponetevi, ditemi il perché: sono molto curiosa.
Prezzo più che contenuto, servizio veloce, ma attenzione a non arrivare troppo tardi: ogni sera una fila più o meno ordinata di persone attende il proprio turno per impossessarsi gelosamente del divin polletto. Organizzatevi, mandate un corriere, un paggio, un vassallo!
E ora scusate, non resisto più: scendo a comprarne un po’.
Dove
Dorando Giannasi
Piazza Buozzi
Milano
Roberto Peraboni (@r says
Io un po' detraggo, diciamolo. Non perché non mi piaccia il pollo arrosto di Giannasi, che è invero uno dei più buoni di Milano ma che resta secondo me nella media dei polli arrosto che si possono assaggiare nelle varie rosticcerie romane.
Il motivo per cui detraggo è proprio nella ricetta in quanto tale: il pollo arrosto, arrostito tutto insieme.
Alcune parti del pollo infatti hanno tempi di cottura più brevi, e altre tempi di cottura più lunghi. La stessa cosa vale per il manzo. Non vi sognereste mai di mettere in forno un quarto di bue (auguri per trovare un forno delle giuste dimensioni) arrostendo alla stessa temperatura e per lo stesso numero di minuti sia il filetto che la coscia. Sacrilegio.
La stessa cosa "dovrebbe" valere per il pollo. Quello di Giannasi, esattamente come tutti gli altri, una volta arrostito ha una pelle meravigliosamente buona, un fantastico coscio, una fantastica ala, ma un petto gnucco e secco che più secco non si può…
Una bestemmia culinariamente parlando, secondo me.
Se Giannasi, e non solo, vendesse solo i cosci e le ali di pollo arrostite separatamente (cosa che ormai fanno tutti i supermercati, se avete notato) avrebbe tutta la mia stima.
PS: non hai menzionato la vera prelibatezza di Giannasi, le patate al forno. Anatema.
Sybelle says
Roberto, certo che parlo delle patate, leggi meglio!
Per il resto credo che vendere solo ali e cosciotti comporterebbe uno spreco: è ovvio che siano le parti più ambite, ma come sfruttare poi il petto?
Roberto Peraboni (@r says
Nuggets? Ricette con polpa di pollo se ne possono fare a iosa, ma non è un problema mio, semmai di Giannasi 😛
Sybelle says
Corri da Giannasi e proponi la tua idea di business! Che poi siamo sicuri che non abbia già le crocchette?